La necessita dell'essere umano di esprimersi per segni e immagini è inalienabile e ciò ha origine fin dai primi momenti della vita dell'uomo sulla terra. Il segno immagine è sicuramente un tramite, il più completo e immediato, per comunicare. Si capisce così come in questo nostro tempo i mezzi di informazione di massa si sentono incompleti e insoddisfacenti, tanto che spesso ci si rivolge ai segni della pittura , più ricchi di emozioni e di significati profondi, inconsci, totali, espressi oltretutto con un po' di colore e poco inchiostro.
L a pittrice Carma ha indubbiamente necessità di esprimersi, vuole conoscersi e comunicare e vuole comunicare non solo ciò che sa e che conosce, ma anche ciò che non sa e non conosce, è per questo che dipinge. Si spiega così la sua spontaneità, anzi più precisamente , la sua istintualità la quale, per sua natura, non può essere frenata dalla riflessione e coscienza di ciò che conosce. Forse la volontà agisce solo nella scelta dei colori, quasi sempre primari e complementari, e nella scelta del soggetto, mentre il "come" dipinge è affidato al suo semplice e diretto istinto, al suo nervoso e fragile movimento della mano che scorre veloce e a scatti brevi sulla tela sempre mossa dal uno slancio di sentimento poetico del colore. L'unità è raggiunta dal movimento corsivo del pennello tanto che, appena sfiora la superficie della tela, l'immagine si forma con libera e caratteriale visione.Questo delicato e precario modo di operare, rende necessario una costante attenzione al fare , all'azione, perché ogni freno può rischiare smagliature nel tessuto continuo della plasticità luminosa della superficie pittorica del quadro, così importante per Carma.
Ma ciò che più sorprende nella pittura di Carma è di aver ridotto il suo linguaggio pittorico al solo ed unico mezzo del "colore-segno", come fosse una scrittura. Non c'è, in questo modo di dipingere, distinzione tra disegno e colore, ma una semplificazione felice dell'unità dei due mezzi. Ciò permette non solo la brevità e la sintesi nel rendere l'immagine poetica , ma di risolvere l'armonia del quadro con un'unica visione d'insieme, così affine alla sua personalità.